martedì 17 agosto 2010

Exit

Test

Seduto sopra la tazza del gabinetto chiusa, si dondolava avanti e indietro con fare autistico.
“C’è sempre una via d’uscita … c’e sempre una via d’uscita …”
Ripeteva a se stesso quella frase da un quarto d’ora; era diventata una litania alla quale stava cominciando a credere.
Era in mutande e canottiera; aveva freddo e teneva accoccolata al petto la vecchia Colt 1911. La stringeva da talmente tanto tempo che, da gelida che era, aveva raggiunto la temperatura del corpo. L’estremità della canna era lucida della sua saliva. Il colpo era in canna già da cinque minuti buoni, ma non aveva ancora trovato il coraggio di premere il grilletto. Si era sempre fermato al passo precedente.
Chiuse gli occhi, racimolò gli ultimi frammenti di forza d’animo che gli erano rimasti e si portò di nuovo la pistola in bocca. La schiaffò bella in profondità che quasi gli stimolò un conato di vomito, per poi estrarla e poggiare la canna nel centro della fronte.
La litania continuava a correre nella sua testa mentre era in attesa dell’ultimo fremito di coraggio per chiudere in bellezza la serata.
Eccolo.
Uno sparo e poi buio. Agognato riposo. Pace.

Aprì gli occhi appena riprese coscienza. Era ancora seduto sulla tazza e per un istante pensò che tutto fosse stato un sogno, ma non era così. Aveva sparato.
La pistola era ancora in mano e goccioline di sangue e frammenti del suo cranio erano sparsi in giro per il bagno. Era solo svenuto per lo shock, anche se la cosa non collimava con quel casino sparso sulle piastrelle. Si alzò per puntare lo specchio che gli confermò quanto sospettato. Il foro gli divideva in due la fronte.
Incredulo, portò la pistola alla tempia per terminare quel crudele scherzo del destino e chiuse gli occhi.
Un colpo.
Un altro.
Un altro ancora.
Li riaprì, fissando allo specchio i quattro fori gli percorrevano il cranio e constatando, incazzato, quello strano attaccamento alla vita.
“ALLORA?! – urlò – COSA CAZZO DEVO FARE PER AVERE UN PO’ DI PACE?!”
A quanto pare quella non era la via d’uscita che sperava.