sabato 31 dicembre 2011

Bookmark

Prologo sul personaggio

Marco si accorse del suo dono all'età della ragione, in quel momento nel quale ci si rende conto di “essere” che nel suo caso coincideva con la terza settimana dell'università. Si ritrovò a frequentare un istituito parecchio lontano da casa, dove non conosceva nessuno, eppure non gli servì più di qualche settimana per divenire uno dei personaggi più popolari non solo del proprio corso, anche se lui non aveva fatto nulla di tale da meritarsi tale fama. Fu in quel momento che cominciò a credere che potesse esserci qualcosa di particolare nella sua persona.
Analizzò la sua situazione rispetto a quella di altri compagni di corso e si rese conto come tutti si fidavano istintivamente di lui, senza porre condizioni o avere alcuna preoccupazione. Sembrava quasi che bastasse chiedere per avere ogni cosa a propria disposizione.
Fece il primo passo per vedere fin dove sarebbe potuto arrivare ed invitò Lucia, la più bella ragazza delle nuove matricole, ad uscire con lui la sera stessa. Lei accettò senza esitazioni, quasi non stesse aspettando altro da giorni.
Quella sera lei sembrò disposta ad accettare ogni cosa proposta da Marco senza quasi rifletterci, ma lui non volle forzare quella che poteva essere più fortuna che altro ed evitò di superare una pericolosa soglia di non ritorno. In fondo era sempre stato considerato di bell'aspetto, quindi avrebbe cercato la conferma a quella sua strana dote in qualche altra situazione.
Con il passare delle settimane fece diversi tentativi con tante altre ragazze, sia dell'università che non, riuscendo a portarsele a letto ogni volta che lui voleva. Scoprì con stupore che anche in quella situazione bastava chiedere perché tutto fosse a sua disposizione.
Ma non era ancora abbastanza. Così aveva assodato quanto tutto andasse liscio fino a quando si restava all'interno delle normali convenzioni sociali, però voleva accertarsi di come questo suo 'potere' funzionasse in ogni situazione e con qualunque soggetto; decise quindi di sfidarle quelle convenzioni. Il prossimo soggetto delle sue sperimentazioni sarebbero stati degli uomini.
Cominciò ad uscire con un giro di amici del corso e si rese conto come riusciva a incastrarli in situazioni imbarazzanti con una semplicità unica, facendo passare le cosa sempre come scherzi e facendo fare a tutti ‒ compresi i soggetti messi alla berlina ‒ grasse risate. La vera consacrazione accadde quando riuscì a convincere Gabriele, che in quel periodo frequentava Lucia, ad avere un rapporto con lui. Dopo l'assenso del ragazzo Marco scoppiò a ridere facendo passare la proposta per uno dei suoi soliti scherzi; la risata coinvolse anche Gabriele, ma gli si leggeva in faccia come stesse dissimulando una delusione con quella reazione.
Marco tirò le conclusioni dopo un paio di mesi di esperimenti. Gli sarebbe bastato rimanere risoluto, gentile e mostrare il proprio sorriso affinché le persone si fidassero di lui e accettassero di buon grado le sue proposte, fino a quando le richieste rimangono nella sfera dell'etica delle persone; per quanto potesse essere persuasivo, c'erano dei limiti oltre al quale delle persone non potevano arrivare in quanto non sarebbero state più loro stesse. Era un persuasore, non un ipnotizzatore.
E ad oggi il suo lavoro si basa proprio su quello.
Di bell'aspetto, affabile, dai modi garbati e dalla parlantina pronta e sciolta, ha molti clienti fissi. È un venditore e, a tutti gli effetti, lo fa a modo suo e come nessun altro sarebbe capace di fare. È conosciuto come Bookmark, ma non fatevi ingannare dal nome; non si tratta di segnalibri. Lui è il Mark dei libri: questo è il nome della sua merce nell'ambiente ed essa va cacciata di notte, nei locali affollati, che siano per bene o meno. Deve solo rispettare la volontà del cliente, ma spesso in due o tre notti riesce a trovarla; poi basta il tocco della sua magia: sorriso, risolutezza e gentilezza. Se la porta a casa per una notte e la mattina dopo la consegna o a domicilio o ad un indirizzo concordato.
Guardatelo. Questa mattina incontra i due medici sul loro furgone anonimo. Mostra il suo sorriso affabile e li conduce al portabagagli della sua berlina. Lo apre e gli mostra la merce. I medici sono contenti, gli fanno domande, gli chiedono se aveva notato qualcosa di strano quando l'aveva presa, se era tutto in ordine o se aveva qualche difetto evidente. «È perfetta» risponde risoluto. I medici sono entusiasti e sollevano in due la ragazza seminuda dal retro della vettura di Mark caricandola sul furgone. In meno di cinque ore, tutti gli organi saranno espiantati e pronti per essere immessi sul mercato nero mentre la carne finirà probabilmente a qualche pervertito o a qualche cannibale. Pagano molto quei bastardi e Marco è felice, lavora poco e guadagna tanto, sfruttando il suo dono.

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