lunedì 27 febbraio 2012

Inserire il jack nell'apposito connettore

Capitolo 1 - Madonna e Coldjack33

L'appuntamento con ColdJack33 era alle nove di mattina. Io ero di fronte alla porta dell'appartamento alle sette e mezza. Il complice in quella levataccia fu l'albergo dove avevo passato la notte: faceva davvero schifo. Se i bassifondi di Chennai non erano mai stati una meta turistica, c'era un buon motivo; bastava guardare le strade dalla finestra per sentire il bisogno di lavarsi.
Bussai alla porta: un compromesso per verificare se ci fosse stato qualcuno sveglio in casa e non svegliare nessuno in caso stessero ancora dormendo. Nel caso non fosse arrivato nessuno mi sarei fatto un giro per il quartiere e sarei tornato dopo una colazione locale a base di tortine salate e salse piccanti. Tesi l'orecchio nella speranza di sentire qualche movimento. Percepii un leggero strisciare metallico, poi la serratura scattò e la porta si aprì; oltre lo stipite si stagliava la figura di una donna sulla trentina. Capelli rossi, vistosamente tinti, tenuti a spazzola. Aveva addosso solo un top nero abbinato ad un paio di pantaloncini neri da ciclista. Un bel fisico toccato qua e là da qualche tatuaggio in bella vista. Mi squadrò, poi buttò l'occhio sul micropc da polso per vedere l'ora.
«Non cominciamo bene, l'email era chiara: alle nove.»
«Non avevo sonno.»
Doveva essere Madonna, il tecnico di ColdJack33. Il bell'aspetto mi suggeriva che probabilmente non si limitava solo a quella funzione.
Sbuffò, «Sali qua, sul tappetino, e togliti le scarpe, o non entri.»
Eseguii senza fiatare.
«Lo sporco non è amico degli impianti neurali.»
Allargai un sorriso a quelle parole, «Beh, avete scelto proprio la zona giusta dove piantare le tende.»
Se avesse potuto incenerirmi con lo sguardo l'avrebbe fatto in quell'istante.
«Nessuno ti sta obbligando, vuoi contestare altro?»
Ritrassi il sorriso e alzai le mani in segno di resa.
Indicò la stanza in fondo al corridoio. «Là trovi il salone, va' a sederti sul divano e aspetta.»
Superai il corridoio lasciandomi alle spalle due stanze per ogni lato e arrivai ad una sala che accoglieva una cucina, un tavolone con quattro sedie e un divano messo di fronte a due poltrone. A dividerle c'era un tavolino basso di vetro con sopra un posacenere di ceramica bianca mezzo pieno. Nell'aria aleggiavano i resti di una sigaretta di scarsa qualità.
Sprofondai nel soffice divano e nell'attesa buttai l'occhio sui mozziconi schiacciati nella cenere. Erano senza filtro, forse delle Rouwendaal.
Madonna si fece viva dopo pochi minuti con addosso dei larghi pantaloni multitasca di tela verdi con grossi elastici sulle caviglie e puntò direttamente al frigo.
«Hai già fatto colazione?» chiese aprendolo.
«No.»
«Caffè?»
Annuii.
Tirò fuori del latte, prese tre tazze, due le riempì di acqua e una di latte. Le mise dentro ad un forno a microonde e lo fece partire a tutta potenza.
Si sedette sul piano della cucina e rimase a guardarmi per un po' senza dire niente.
La cosa mi mise a disagio, sembrava volermi passare attraverso con quegli occhi scuri. «Vuoi chiedermi qualcosa?», le chiesi.
Non rispose e si limitò a continuare a fissarmi fino al suono del timer.
Prese le tazze, versò dentro il caffè istantaneo e ne portò due al tavolino basso.
«Grazie», presi una tazza tra le mani.
«Assaggialo prima di dirmi grazie.», si sedette a gambe incrociate sul divano di fronte a me.
Lo assaggiai e le diedi ragione. Faceva schifo.
«Ok, ritiro quanto detto.»
«Spiacente, non c'è di meglio in zona al momento.»
Mi sforzai a buttare giù un altro po' di caffè, poggiai la tazza di fronte a me e cominciai a tastare il terreno.
«Da quant'è che lavorate assieme voi due?»
Si prese un attimo per bere un sorso di brodaglia e riflettere, «Circa sei anni.»
«Com'è ColdJack33?»
Mi guardò stranita.
«Intendo... vorrei sapere qualcosa di più sulla sua persona. Sulla rete non ho avuto modo di scoprire niente su di lui, nemmeno che faccia abbia. Vorrei evitare di dare una prima “cattiva impressione”.»
«Cattiva impressione, eh?»
Un uomo di corporatura robusta uscì da una porta sul lato del corridoio e si diresse verso il salone. Aveva capelli mossi, neri striati di grigio, lunghi fino alle spalle, e una barba sfatta delle stesse tonalità. Aveva addosso una t-shirt azzurra con delle scritte illeggibili per via degli eccessivi lavaggi e dei pantaloncini corti con fantasia tartan.
«Madonna, che ore sono?» il tono era basso e impastato, classico di chi si era appena svegliato.
«Sette e quaranta.»
«E che cazzo ci fa qua Moreaux.»
«È arrivato prima.»
«Grazie al caa—», sbadigliò senza ritegno, «avevi fretta Moreaux?»
«No, ma l'albergo faceva schifo e me ne sono andato appena potevo.»
«Non è una sorpresa, madonna... qua tutti gli alberghi fanno schifo.»
Si diresse verso il frigo.
«La tua tazza è già pronta.»
«Ommadonna», si poggiò le mani sui fianchi e inarcò la schiena all'indietro dando vita ad un concerto di ossa scrocchiate, «grazie CJ.»
Rimasi un secondo a elaborare quell'informazione. Poi capii e mi girai per guardare la donna seduta di fronte a me.
«Di niente Madonna.», gli rispose la donna, «Appena torni online con il cervello vieni a farci compagnia.»
«Sì, certo.», l'uomo rispose con i pugni chiusi poggiati sul bancone della cucina come un gorilla e la testa tuffata dentro l'aroma di caffè che saliva dalla tazza sotto di lui.
«Oh, cazzo...» lasciai cadere la testa all'indietro.
«Tranquillo, ho avuto prime impressioni peggiori di questa.»
«Non credevo...»
«Ci cascano tutti.», era sarcastico, ma fu il primo tentativo di sorriso che le vidi fare da quando ero lì.

2 commenti:

  1. non lo so.... forse mi sto abituando al tuo stile, ma ho capito il colpo di scena non appena hai fatto dire al protagonista che aveva cercato informazioni in internet...mi è sembrata una situazione inverosimile dai dialoghi un po' strani.Forse è solo perchè tutto sommato è uno scritto breve ma non vedo ancora la scintilla del genio....o forse è solo perchè sono stanco e non ho letto con la dovuta attenzione.... boo.... non lo so. Oddio stò scrivendo come Biru! ti prego uccidimi! ;-)

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  2. Può essere che sia un po' troppo stonata come linea di dialogo... ora il mio problema è far quadrare la storia.
    Non ti preoccupare per il Contagius Birulensus, verrai ucciso al momento opportuno. XD

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