sabato 29 agosto 2009

First contact

Kuwaitian Candys - Part 1

La mensa era quello che ci sarebbe dovuti aspettare da una struttura in lamierato, eretta nel mezzo di una zona industriale, eretta nel mezzo del deserto, eretto - insieme ad una discreta quantità di petrolio - da madre natura in quello che oggi è chiamato Kuwait. Null'altro che una serie di tavoloni in legno corredati di panche ai lati. Un ambiente che cercava di rinfrescarsi facendo lavorare all'impazzata un paio di condizionatori che soffiavano nella vana speranza di battere quel forno naturale che, all'esterno, superava con indifferenza i 50 gradi centigradi.

La mensa era vuota. Gli operai thailandesi avevano già finito il loro pasto e attendevano all'ombra le ore 15.00 per tornare a lavorare. Dal fondo della mensa il cuoco, anche lui thailandese - come tutti i dipendenti che non erano in una posizione di rilievo - li salutò e, mentre si avvicinavano con i vassoi di metallo - appena colmati di riso al vapore - ai banconi della cucina, portò fuori un enorme pentolone che posò pesantemente sul ripiano. Poggiàti i vassoi sul bancone, il cuoco ci presento delle scodelle, anche queste di acciaio, abbastanza convincenti nell'aspetto. All'interno si presentava un brodino scuro che faceva da sughetto ad una mistura di pollo a dadi e peperoncini.

Non sembra male - disse Norman mentre aggiustava la sua porzione sul vassoio - E' molto piccante?

Il termine piccante era una cosa che male si adattava alla situazione che stava avendo luogo nella sua bocca.

Se il solo pulirsi il dito - che aveva toccato un pezzettino di pollo per spingerlo all’interno del piatto - con le estremità delle labbra aveva causato quel panico alle papille gustative, non voleva nemmeno sapere che supplizio potesse essere leccare la forchetta.

Nonostante il panico che stava impazzando nella sua bocca, fece finta di niente e seguì i due colleghi al tavolo vicino ai condizionatori dedicato agli impiegati degli uffici.

Seduti al tavolo cominciò a mischiare il riso al vapore con la "infiammata di pollo" della scodella per cercare di rendere il riso saporito e nella speranza di smorzare un po’ l'eccessiva piccantenza della seconda pietanza.

Il cuoco, portò al tavolo anche acqua fresca, dell'insalata e delle mele e se ne tornò dietro alle cucine con i ringraziamenti di tutti.

E' sempre così piccante il pollo thai? - chiese Norman

Andrew assaggiò il piatto incriminato, e dopo due secondi e un forte colpo di tosse rispose roco - Ci sono andati un po’ pesanti oggi.

Mi sento sollevato - esordì rilassato Norman - credevo di avere dei problemi con il piccante.

[...]

Erano passate diverse ore dal pranzo quando gli tornò su un po’ d’aria dallo stomaco. Soppresse ogni rumore del piccolo rutto, ma basto quello per rimembragli in modo tangibile il piccante pranzo della giornata. Fra se e se commentò - Incredibile.

Si alzò, andando alla ricerca di un altro bicchiere d'acqua fresca.

2 commenti:

  1. introduzione nel complesso buona e a tratti comica. la ripresa con l'episodio dell'aria dallo stomaco secondo me va contestualizzata con attenzione perchè potrebbe essere interpretata come una volgarità invece che come un episodio comico. molto interessante la scelta delle parole che descrivono il lavoro dei climatizzatori. bravo. occhio! ho notato qualche errore grammaticale. l'inizio è comunque buono

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  2. Ciao, è un piacere vederti qui ^_^
    Ma hai notato errori grammaticali o "refusi"? (es. una lettera che manca o una lettera al posto di un altra)

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