sabato 31 luglio 2010

Accadde una notte

Test

Di notte non mi sveglio mai senza un motivo.
Erano le tre di notte quando mi ritrovai con gli occhi spalancati nel buio. Sarebbe dovuta essere uguale a tutte le altre notti nelle quali mi svegliavo per bere o per correre in bagno in preda ad un bisogno fisiologico qualsiasi; invece no, ero sdraiato tranquillo sotto il lenzuolo in una calda notte d'estate con una domanda che mi girava in testa: cosa stava succedendo?
Provai ad analizzare la situazione in modo razionale e cominciai a credere che la teoria della sete fosse la più logica. Avevo passato la sera con qualche amico a rimpinzarmi presso il ristorante giapponese qui vicino ed il fatto di essermi svegliato per la sete era l'ipotesi più probabile.
Decisi di alzarmi e andare in cucina portandomi dietro una bottiglietta di plastica vuota per farmi una scorta per dopo, in caso di necessità. Raggiunsi la cucina lasciando che fossero le luci esterne a guidarmi; mi sarebbe dispiaciuto accendere le luci per così poco e non volevo rischiare di svegliare qualcun altro a casa.
La porta finestra che dava sul giardino interno era aperta permettendo a quel caratteristico odore, aspro e forte, di riempire la cucina. Sul momento non me ne accorsi; lo percepii solo quando il gatto si precipitò tra le mie gambe con il pelo gonfio, salutandomi con un miagolio sommesso. Lo accarezzai per rassicurarlo mentre cercai di capire dove avevo già sentito quella puzza. Mi diressi verso il giardino interno, colmo di un silenzio innaturale.
Appena uscito i miei occhi incrociarono lo squarcio nel terreno che si apriva nel centro del verde; in contemporanea il mio cervello ricordò dove avesse già sentito quell'odore di sangue e zolfo.
Due demoni, emissari dell'inferno, erano in piedi accanto alla voragine, fissandomi con aria seria.
Il più grosso fece un passo verso di me e prese fiato "Senti, ha ricominciato" disse indicando il buco mentre cercava di accennare un sorriso amichevole " Non è che potresti ancora …"
Sbuffai e gli diedi le spalle mentre rientravo in casa per andare a prendere l'attrezzatura. Lo sapevo – pensai – di notte non mi sveglio mai senza un motivo.

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