venerdì 28 dicembre 2012

Non resta altro

Contest ArteScritta - Fine del mondo

Ricorda che doveva essere un bel natale quello. Era riuscito a prendere quel regalo fantastico per suo figlio, chissà che faccia avrebbe fatto a Natale. Voleva arrivare a casa presto, per nasconderlo, per poterlo stupire. Era felice quel giorno. Un ultimo momento di felicità.
Poi, ricorda le sue dita strette attorno al volate, bianche per lo sforzo. Immagina il suo sguardo spalancato, fisso in avanti, di un paio di occhi spenti che non guardano più nulla; rivedono quanto già visto. Una visione che non dimenticherà, sa già in quel momento che lo tormenterà per tutti i suoi giorni a venire. Solo un istante in più o in meno avrebbe potuto cambiare tutto, vede migliaia di coincidenze che l'hanno portato lì in quel momento e vede migliaia di modi nel quale avrebbe potuto evitarlo: si chiede come mai non è riuscito a metterne in opera nemmeno uno.
Per un attimo torna cosciente, nota l'incrinatura a ragnatela davanti a lui; sente il piede sinistro, schiacciato sul freno, fargli malissimo, ma non riesce a toglierlo di lì. Non ha il coraggio di scendere, di affrontare il mondo. Vorrebbe rimanere chiuso lì dentro e morire anche lui.
Un corpicino di sei anni a malapena è sdraiato sull'asfalto a una decina di metri dalla sua macchina. Potrebbe stare dormendo, non c'è una goccia di sangue lì attorno. Il piumino che indossa sta lentamente diventando più scuro.
Anche per quella madre sarebbe stato Natale fra quattro giorni. Forse anche lei aveva preso il regalo che tanto aveva desiderato quel corpicino. Chissà cosa ne avrebbero fatto. Un padre lo guarda attraverso il vetro, incredulo quanto lui, forse di più. Non ricorda molto di quello che è successo dopo, non ricorda nemmeno il volto di suo figlio il giorno di Natale. L'unica cosa che ricorda è quel momento. Tutto il resto non ha avuto più importanza. Per un uomo che uccide un bambino non resta nient'altro. È la fine del suo mondo, la fine della sua vita. L'ultimo giorno di sempre. Il 21 dicembre di quel maledetto anno, costretto a riviverlo ogni notte, ogni giorno, ogni momento del resto della sua esistenza.

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