sabato 31 agosto 2013

Provare

Capitolo 7 - Provare

Varcammo la soglia dell'appartamento e CJ cominciò ad interrogarci dalla sala di navigazione.
«Allora, com'è andata?»
Madonna non rispose subito, si tolse le scarpe e la raggiunse nella stanza. Lo seguii a ruota.
CJ stava montano un rack nell'angolo vuoto della sala di navigazione. Dei tecnocchiali wireless le mostravano in sovrimpressione delle immagini che mostravano le varie fasi di montaggio. Aveva già montato la base e stava procedendo a salire.
«Bene, la cervicale è già qui ed il resto ce lo consegnano nel pomeriggio. Pensa che quel rompicoglioni di Ramakrishnan aveva cominciato a farmi il pippone sulle cervicale formattate a basso livel—»
«Quindi solo uno di noi va da Poyorena con lui?»
«Eh? Sì, resto io qui a casa. Devo controllare che non mi rifili dei rottami alla consegna.»
«Come quella volta dell'Onkyo “fresco appena uscito di fabbrica”?»
«Uhmadonna, non farmici pensare. Ero lì lì per menarlo.»
«Fortuna che ti ho fermato. Avete preso anche la sedia? »
«Vado io adess—»
«Fa vedere la centralina.»
Mandonna le passò la scatola. «Tieni, dicevo... vado io adesso a prenderla. Ti chiamo quando sono qua sotto e mi mandi giù Moreaux per farmi dare una mano. Ok?»
«Sì»
«Ok, vado. Vi lascio il tempo di parlare un po'.»
Appena Madonna uscì dall'appartamento, CJ riprese a parlare continuando a montare il rack, senza degnarmi di uno sguardo.
«Biochips... una tua scelta o di Madonna?»
«Gupta.»
«Sa quello che fa, al contrario di te... non avevi idea di cosa prendere vero?»
Non risposi.
«Per quanto riguarda tutto il materiale per il collegamento? Ne hai parlato con Madonna? Andava bene? E le tessere che ha comprato? Gli hai specificato che tipo di immagine vuoi per la egoproiezione?»
Sospirai chiudendo gli occhi, sentendomi colpevole.
«Non ti sei documentato... ma hai davvero voglia di farcela?»
«Che altro motivo potrei avere?»
«Per provarci.»
«Infatti.»
«Quindi vuoi solo provarci. Non sei intenzionato a farcela.»
«Davvero?! È questo... cioè... qua che volevi andare a parare? Yoda?»
«Questa la domanda è.»
Sospirai, «Capisco... non credi a una parola di quello che ti ho detto, quindi... vuoi sapere davvero perché sono qui? Bene... sei pronta a farti una bella risata?», attesi un cenno, «Ecco qua... voglio morire senza il rimpianto di non averci provato.»
A quelle parole CJ fermò il suo lavoro.
«Contenta? Il susy era il grande colpo per me, l'unica uscita da un mondo di merda dal quale non riuscivo ad uscire e ancora, porca puttana, non riesco a credere di essere stato tradito dal mio collega! E non posso pensare di continuare a vivere senza aver provato ‒ sì, hai sentito bene cara rompicoglioni, provato ‒ a recuperarlo. Spero di riuscirci, ma non mi faccio illusioni, non ho la minima idea a cosa sto andando incontro con tutto questo e ancora non ho capito cosa cazzo vuoi da me. Io vi ho dato tutto quello che ho e detto tutto quello che so. Non so più che cosa fare e se mi vuoi mandare a fare in culo, fallo adesso o chiudi quella cazzo di bocca per sempre e tenetevi pure i sold—»
«Nemmeno io avevo idea di cosa stessi facendo quando presi la prima cervicale», si girò verso di me e guardandomi negli occhi, «sapevo solo che dovevo provare, perché la realtà che mi circondava non mi piaceva. Volevo evadere. Non credevo nemmeno io che ci sarei riuscita, eppure eccomi qua. Ancora mi meraviglio di essere sopravvissuta, dovevi vedere come ho fatto i primi lavori... mi faccio paura da sola a ripensarci... nessuno mi aveva sostenuto, nessuno mi aveva dato credito. So che cosa vuoi dire, quindi...», mi sorrise, «chiudo la mia cazzo di bocca per sempre.»
CJ non disse altro. Il silenzio era interrotto soltanto dal micropc da polso, che emetteva un piccolo suono di conferma ogni volta che passava all'immagine successiva. Curioso il fatto che lo indossasse alla caviglia e mandasse avanti le immagini premendo lo schermo con l'alluce dell'altro piede. Solo adesso, guardandola di schiena notai i copri jack di gomma rosa sulle vertebre.
«Vuoi dare a me il PC da polso?»
Non rispose.
«Hai il permesso di aprire quella cazzo di bocca se vuoi. Non me la prenderò.»
«No, lo tengo alla caviglia. Sono più veloce così.»
«Ancora non ti fidi?»
«E che... lo so e basta. Passami le griglie lì dietro.»
Quando gliele porsi, lei mi passò il micropc da polso.
«E sia. Facciamo una prova.»
«Non ti deluderò.»
«So anche questo.»
Sia il tono che la sua espressione mi fecero capire che le ostilità erano cessate, ora stava a me far capire che la fiducia non era mal riposta.

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