lunedì 22 febbraio 2010

Punk dossier

Exokaine tale - Part 2

Quello che aspettavamo, per cominciare a vedere il quadro complessivo della situazione da un punto di vista più completo, si manifestò con la morte di Sophie Farmer.
Le autorità aeroportuali ci descrissero gli strani comportamenti antecedenti al coma e all'immediato decesso, e ipotizzammo subito, a causa dei sintomi descritti unici nel suo genere, alla morte per overdose di eptametilexocainammolo; tesi che venne confermata dall'autopsia. Enormi quantità del principio attivo erano presenti nel sangue, ma non si trovava una spiegazione su come queste si trovassero li; non era stata ingerita alcuna capsula gastro resistente, e tutto l'apparato digerente, dall'inizio alla fine, era libero dalla droga – stessa cosa si poteva dire dell'utero; qualche personaggio privo di scrupolo lo usava per contrabbandare ma non era questa la situazione.
Eravamo certi di trovarci di fronte al primo caso di corriere di exocaina, solo che non avevamo ne le prove ne idea di che sistema stessero usando per trafficarla. Contattammo l'aeroporto per richiedere una copia di tutti i nastri interni della sicurezza in modo da seguire Sophie passo passo – dalla discesa dell'aereo fino alla morte nel terminal – mentre, al medico legale che si occupò dell'autopsia, chiedemmo di effettuare una delicata osservazione del corpo della ragazza evidenziandoci ogni cosa, dalle operazioni effettuate in passato alle possibili malattie ereditarie. Quella punkettona dalle creste verdi doveva diventare un libro aperto.
La prima risposta arrivò dal medico. Dall'osservazione emersero una gigantesca quantità di dati inutili. La ragazza doveva avere qualche minimo problema d'udito, aveva un taglio sulla lingua, segni di percosse di diversi giorni prima sul torace, un accenno di artrite alle mani, braccia che sembravano non aver mai visto aghi e una gamba che non sembrava avessero incontrato altro, la stessa era di pochi millimetri più corta dell'altra, un operazione al ginocchio e intensa attività sessuale prima della morte (con diversi partner). Nulla di utile al fine delle indagini che, per un triste destino, fu anche la stessa risposta che demmo al nostro capo dipartimento quando ci chiese cosa trovammo sui nastri dell'aeroporto.
Anche le registrazioni erano completamente inutili. Sophie mostrava il suo fisico da modella mancata dal primo fotogramma all'ultimo senza mai uscire dai raggi di azione delle telecamere a circuito chiuso dell'aeroporto di Heathrow. Non c'era nemmeno un istante di assenza dove potevamo fantasticare su cosa avesse fatto; era tutto registrato. Usciva dall'Airbus con lo zaino sulle spalle, rinchiusa nel ritmo del suo iPod girava per i free shop scorrendo con lo sguardo gli scaffali carichi di tavolette di cioccolato alla ricerca di chissà quale varietà, saltava giù da un muretto dopo esserci rimasta seduta per un quarto d'ora a leggere una rivista di osé, passò qualche minuto fissando gli schermi luminosi di un telegiornale della BBC e cominciò a camminare lungo un corridoio quando di colpo si arrestò. Da quell'istante in poi sembrava essere sotto effetto della droga. Si portò le mani sul volto e sembrò lanciare un grido (non c'era audio) che la piegò a metà sul posto; cominciò ad indietreggiare e a poggiarsi sul muro distante un metro alla sua sinistra. Cominciò a barcollare verso avanti, camminando lentamente verso una meta conosciuta solo a lei; dopo una decina di passi si sedette su una panchina poco distante dove si sedette e assaporò l'ultimo piacere della sua vita prima del coma. I paramedici arrivarono un paio di minuti dopo e cercarono di rianimarla; la portarono in infermeria dove non poterono fare altro che constatarne il decesso.
A meno di tre mesi dopo l'irrisolvibile grattacapo che mi stava facendo perdere il sonno (sentivamo che la soluzione era a portata di mano, ma non eravamo in grado di comprendere cosa ci stava sfuggendo), le autorità di vigilanza dell'aeroporto di Heathrow ci contattarono per un nuovo decesso che sembrava implicare lo spaccio dell'eptametilexocainammolo.

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