venerdì 19 febbraio 2010

Exocaine

Exokaine tale - Part 1

I primi contatti con la exocaina avvennero durante un festino privato. Al contrario di oggi, all'epoca non esisteva ancora un reparto dedicato della narcotici per questa droga, quindi fu la polizia ad essere contattata dall'ambulanza che stava andando a prendere un ragazzo in overdose. La telefonata al pronto soccorso che aveva mosso le acque era stata fatta da uno sprovveduto, in quanto non aveva idea che sarebbe arrivata la narcotici a schedare ed interrogare tutti i presenti.
Come raggiungemmo il luogo dove era avvenuta la consumazione, ci rendemmo conto che avevamo pochissimo tempo per agire, in quanto il lussuoso appartamento nel quartiere “bene” di Notting Hills era stipato di ricchi figli di papà con cricche di amici al seguito, tutti bianchi come cenci e con in mano i cellulari con i quali stavano chiamando gli studi legali dei genitori, nella speranza che un avvocato arrivasse di volata per portarli via e nello stesso tempo depistare la stampa, poco gradita in un momento così delicato.
Cominciammo a fare delle domande riguardo il ragazzo che era stato portato via ed un muro di omertà comparve a frenare ogni nostro tentativo. Tutto ad un tratto il poveretto – che dall'ospedale ci comunicavano fosse morto durante il viaggio in ambulanza – sembrava diventato un appestato, additato da tutti come il pusher imbucato alla festa che aveva portato la droga senza che nessuno l'avesse chiesto – nonostante sembrasse palese il fatto che tutti avessero provato l'exocaina. Per il resto non sembrava avessero molta voglia di parlare senza un legale affianco.
Passammo a prendere in rassegna i nomi, a fotografare tutto, a raccogliere prove e a fare i tamponi antidroga. Di quest'ultima operazione non fummo capaci di raccogliere più di quattro campioni in quanto i primi legali spuntarono fuori e cominciarono a gridare all'abuso di potere, alle donazioni che erano state fatte al dipartimento, alle quintalate di scartoffie burocratiche sotto alla quale ci avrebbero seppellito e via dicendo. Non insistemmo oltre anche perché, avevamo tutto il necessario per capire le dinamiche della faccenda e ci eravamo resi conto di non essere a conoscenza del tipo sostanza consumata; cosa che rese i tamponi inutili. Tutti gli spocchiosi ragazzini se ne andarono accompagnati dai legali lasciandoci l'appartamento preso in affitto a nostra disposizione e non ci volle molto per trovare la droga che era stata nascosta alla bene-meglio per tutto l'appartamento. La demmo in mano al nostro laboratorio per avere un bel identikit della novità.
Dopo qualche giorno ci arrivarono le notizie sperate; emerse che la polvere di colore zafferano era un principio attivo mai visto in precedenza – poi scoprimmo che era chiamato eptametilexocainammolo, da qui il nome exocaina – e gli effetti sono riassumibili in questi tre: rilascio dei ricettori del piacere, potenziamento della vista notturna e allucinazione visiva. Niente di strano, ma se andassimo a descrivere in pratica cosa succede al consumatore vi assicuro che c'è da ricredersi in quanto crede di farsi la più bella scopata della sua vita con il partner dei suoi sogni. Allo stesso tempo Chi l'assumeva mostrava dopo un minuto dall'assunzione occhi dall'iride arrossata, capillari oculari gonfi e pulsanti e le pupille innaturalmente dilatate.
Come tutti quelli trovati nell'appartamento di Notting Hill, il campione consegnato per l'analisi era puro e a quanto pare i ragazzini la tagliavano sul momento. Il poveretto morto in ospedale sotto falso nome, per evitare che i facoltosi genitori avessero qualche ripercussione davanti all'opinione pubblica, non fu capace di regolarsi con la dose.
Per intervenire dovevamo conoscere i canali di smercio della droga, quindi facemmo partire i nostri informatori e agenti sotto copertura per cominciare ad indagare su chi era l'organizzazione dietro l'exocaina, chi la preparava, chi la smerciava, chi erano i clienti, quanto costava e dov'era diffusa. Il risultato: sembrava che non esistesse. Aveva una diffusione molto ridotta – quasi on demand – e raggiungeva il consumatore in tempi brevissimi, una purezza costante al 100% ed un prezzo fuori da ogni grazia. Gli unici che si potevano permettere questo sballo semi sintetico sembravano essere i figli di una ricca borghesia, come confermava per quel caso e tutti gli altri a venire.
Ci mettemmo in contatto con tutte le forze di vigilanza di porti, aeroporti e confine per avvisare della nuova minaccia da prendere in considerazione, ma a quanto pare, al contrario dei continui casi di morte per overdose, nessun corriere sembrava in circolazione.
In questo periodo, a sole diverse settimane dal primo episodio, ci trovammo fra le mani l'incredibile caso di Sophie Farmer, unanimemente soprannominato Punk Dossier e rimasto irrisolto fino all'incidente di oggi.

2 commenti:

  1. interesting... sbaglio o stai ricercando nuovi modi di scrivere? Intendo nei periodi, nella sintassi, scegli anche differentemente le parole.. A quando la part 2?

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  2. Spero di "pubblicare" la seconda parte oggi. Ma più obbiettivamente entro la fine della prossima settimana. Non stavo ricercando nulla di nuovo n effetti. Riesci a spiegarmi meglio quello che intendevi chiedermi?
    Posso dirti che questo racconto l'ho impostato come se il protagonista ve lo stesse raccontando.

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